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RSV – Virus Respiratorio Sinciziale

Appartenente al genere Pneumovirus, RSV è un agente infettivo virale molto contagioso
capace di infettare l’apparato respiratorio di persone di tutte le età, in particolare di anziani
e di bambini al di sotto dei 2 anni.


A livello globale, RSV è una causa comune di malattie respiratorie acute dell’infanzia gravi
tra i bambini di età compresa tra 0 e 5 anni ed è particolarmente preoccupante nel primo
anno di vita, rappresentando una delle principali cause di ricoveri ospedalieri nella
popolazione infantile, quindi un onere sostanziale per i sistemi sanitari. Tale onere è
fortemente sentito in quanto attualmente non ci sono opzioni preventive efficaci
disponibili per tutti i bambini. 

Inoltre, nel primo anno di vita RSV rappresenta la causa più
significativa di morte correlata ad infezioni delle vie aeree inferiori.

Anche negli anziani e negli adulti ad alto rischio, l’infezione da RSV rappresenta, una
malattia importante.


L’infezione da RSV può essere asintomatica o presentarsi con una varietà di quadri clinici
tra cui infezioni delle vie respiratorie superiori, otite media, bronchiolite, polmonite,
esacerbazioni di asma e respiro sibilante indotto da virus. Le forme di malattia più grave
che richiedono il ricovero interessano soprattutto i bambini di età inferiore all’anno e sono
rappresentate dalla bronchiolite. Si stima che RSV provochi circa ben il 22% delle
ospedalizzazioni mondiali per infezione del tratto respiratorio inferiore nella popolazione
infantile.
Solitamente la malattia è lieve o asintomatica nei bambini sopra i 5 anni di età e negli
adulti sani, mentre può svilupparsi in forma grave nei neonati al di sotto dei sei mesi di età,
negli anziani, negli immunocompromessi, nei soggetti affetti da patologie cardiopolmonari
o neuromuscolari.


Uno degli aspetti maggiormente preoccupante per la diffusione di RSV, al di là della
morbilità e mortalità durante l’infezione acuta, è rappresentato dallo sviluppo
delle sequele della malattia
: più specificamente, è noto che i bambini ospedalizzati per
malattia presentano alte probabilità di sviluppo di patologie croniche a carico dell’apparato
respiratorio, come ad esempio asma e respiro sibilante cronico, anche nei casi in cui non
presentino predisposizione atopica.
Attualmente non esiste alcuna terapia specifica per RSV: il trattamento delle infezioni è
infatti di supporto e comprende ossigeno supplementare e idratazione secondo
necessità. Naturalmente, sono in fase di sperimentazione e sviluppo numerosi farmaci.
Per quanto riguarda la prevenzione dell’infezione da RSV, si raccomanda l’aderenza alle
norme igieniche di prevenzione delle infezioni respiratorie, quali il corretto lavaggio delle
mani, l’utilizzo dei guanti e l’isolamento dei soggetti malati.


Cosa sta facendo quindi il mondo scientifico per contrastare la diffusione di RSV? 

In risposta al problema di interesse globale, si sta sviluppando una rinascita nelle strategie di
prevenzione di RSV
, con diverse nuove opzioni profilattiche come gli anticorpi monoclonali
e le vaccinazioni materne, che saranno presto disponibili. Inoltre, sono in corso molteplici
studi clinici per la valutazione di vaccini anti-RSV.

Attualmente, come contromisura profilattica specifica disponibile è il farmaco
Palivizumab
(Synagis ®, AbbVie), un anticorpo monoclonale umanizzato anti-RSV (mAbs)
autorizzato oltre 20 anni fa. Palivizumab viene utilizzato per l‘immunoprofilassi passiva nei
bambini ad alto rischio
predisposti allo sviluppo di malattia grave da RSV, ad esempio
neonati prematuri o bambini affetti da malattie polmonari croniche o malattie cardiache
congenite. Palivizumab viene somministrato una volta al mese tramite iniezione e si è
dimostrato capace di ridurre l’ospedalizzazione di circa il 50%.


Dal momento che RSV colpisce anche bambini sani in assenza di fattori di rischio
predisponenti, è necessario mettere in atto una strategia di prevenzione per tutti i bambini,
che possa ottenere un impatto significativo sulla salute pubblica. Infine, in considerazione
dell’impatto dell’infezione nella popolazione di adulti considerevoli “fragili” per la presenza
di determinati fattori di rischio e negli individui immunocompromessi, occorrerebbe
sempre più un’efficace strategia di prevenzione, predisponendo sempre più la ricerca
scientifica nell’ ottica dell’innovazione.
Nuove prospettive si aprono dopo l’approvazione dell’Agenzia Europea del Farmaco –
EMA dell’anticorpo monoclonale nirsevimab (Beyfortus) per la prevenzione dell’infezione in
neonati e bambini. 
Nei primi giorni di Gennaio 2023 anche l’AIFA ha autorizzato l’utilizzo del farmaco, che,
come si legge nel suo RCP, è “indicato nella prevenzione delle patologie del
tratto respiratorio inferiore causate dal virus respiratorio sinciziale (RSV) nei neonati e nei
bambini durante la loro prima stagione caratterizzata di RSV”. L’anticorpo nirsevimab ha
ottenuto risultati incoraggianti negli studi clinici condotti, dimostrando di essere sicuro ed
efficace nel proteggere neonati e bambini nel primo anno di vita dalle infezioni delle basse
vie respiratorie (LRTI) causate da RSV: in particolare, si è dimostrato efficace all’80% nella
riduzione delle infezioni da RSV che richiedono assistenza medica e al 77% nella riduzione
delle ospedalizzazioni.
Il farmaco, prevede una singola somministrazione a dose fissa, tramite siringa pre-
riempita, e fornirebbe una protezione durevole 5 mesi (durata della singola stagione di
RSV).


Nel giugno 2023, la Commissione europea ha autorizzato il primo vaccino per
l’immunizzazione attiva per la prevenzione della LRTD causata da RSV negli adulti di età
pari o superiore a 60 anni.

References

Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), 2022, VaccinarSi in Liguria, https://www.vaccinarsinliguria.org/vaccinazioni-liguria/approfondimenti/pagina-usabile-3

Vaccino RSV: traguardo sempre più vicino, 2023, Fondazione Veronesi, https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/vaccino-rsv-traguardo-sempre-piu-vicino

Respiratory Syncytial Virus Infection, 2022, H. Jain, J. W. Schweitzer, N. A. Justice, National Library of Medicine. Disponibile all’indirizzo: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK459215/